Navigando sul lago di Garda

E’ sabato pomeriggio, questo weekend per vari motivi non andiamo a Lignano Sabbiadoro e con molto piacere accettiamo l’invito ad un giro sul lago di Garda con la barca del nostro storico nonché grande amico Massimo.

Max è armatore di una barca a motore, una Selva 6.70 Cabin, “Annamaria selvaggia la Pelosa”, un nome degno dei più importanti pattugliatori in servizio presso marina di sua Maestà. Mi soffermo sul significato volutamente gogliardico del nome, Annamaria è la mamma di Max, da buon figlio non puoi esimerti dal dedicare alla mamma il nome della tua barca, Selvaggia deriva da Selva, ovvero il cantiere produttore dell’unità e “la Pelosa”, dalla famosissima spiaggia Sarda “La Pelosa” localizzata a nord dell’isola e di cui Massimo si è innamorato durante una scorribanda autunnale in quella magnifica terra, tutto unito sembra il nome di qualche stella dell’hard ma non è così… :))

Torniamo a noi, pranziamo a bordo, facciamo un breve pisolino e nel primo pomeriggio siamo pronti a salpare. Una doverosa controllata alla meteo e le condizioni sono stabili, nelle ultime settimane il lago di Garda in quanto a temporali non si è certo risparmiato. Molliamo gli ormeggi e siamo subito fuori dal porto, la barca viaggia in dislocamento a 7 nodi, consumando circa 8 litri l’ora, questa è una andatura che anche io ed Elena, abituati alla vela, riusciamo ad apprezzare perché consente di dialogare e di godersi il panorama senza essere sopraffatti dal rumore del motore. Indirizziamo la prua verso Garda, dove arriviamo dopo circa 40 minuti di navigazione, ad attenderci c’è Barbara, la fidanzata di Max, appena uscita dal lavoro e pronta per imbarcarsi a bordo. L’avvicinamento al piccolo pontile in legno, non è dei più semplici, il posto non è ampio e non consente errori, ma in quattro e quattr’otto, a seguito di una manovra magistrale, imbarchiamo Barbara pronta a vivere la prima esperienza a bordo della “Selvaggia”.

Spendo due parole a favore della città di Garda, una splendida cittadina che sorge sulle sponde del lago. Un paese molto curato, ricco di locali e negozietti dove potersi togliere qualche sfizio e  gustarsi del buon pesce appena pescato seduti a pochi passi dall’acqua. Oltre ai negozi e al buon cibo, per coloro a cui piace fare escursioni a piedi o in bicicletta, Garda offre una bellissima ciclabile che costeggia il lago e che porta fino alla città di Bardolino, oppure consente di farsi una bella escursione sulla vicinissima rocca di Garda che domina tutto il golfo.

Imbarcata Barbara, il comandate, prima di attraversare il lago alla volta di Isola del Garda, posta sul versante occidentale del lago, mi concede un bagno al largo di punta S.Vigilio, luogo davvero incantevole, mi aspettavo di trovare l’acqua ghiacciata ed invece resto colpito dalla temperatura. Poco dopo iniziamo l’attraversata, Barbara purtroppo soffre il rollio e Max stabilizza la barca alla velocità di crociera, circa 22 nodi, i consumi si attestano sui 33 litri/h. Sono steso a prua e rifletto sulla vela ed il motore, questi due modi totalmente diversi di vivere la barca. Pur preferendo la vela, non mi reputo un estremista e trovo che non ci sia un giusto e uno sbagliato su questi mondi contrapposti, credo semplicemente che tutto dipenda dalle necessità del singolo. Osservo Max condurre la barca e mi compiaccio nel vederlo inveire contro quei motoscafari attratti dalla nostra prua, ne vediamo parecchi sfilare a breve distanza a tutta manetta, allora non lo fanno solo con i velisti!!! Scruto l’orizzonte e noto parecchie barche a vela, le osservo, guardo le loro andature e cerco di scorgere le manovre, i modelli, sono tranquillo che non disturberemo nessun velista, Max è attento e passa sempre a debita distanza, senza mai tagliare la loro rotta. Arriviamo all’isola del garda, Barbara non è proprio in forma, purtroppo soffre la barca, facciamo il periplo dell’isola e scattiamo delle bellissime fotografie, anche qui in rada ci sono parecchie barche, i paesaggi sono di quelli che tolgono il fiato, spettacolare.

Iniziamo lentamente a rientrare, sfiliamo affianco all’imponente Rocca di Manerba, un promontorio a strapiombo sul lago, impressionante trovarsi a navigare a poche centinaia di metri da queste coste. Trim tutto basso e diamo motore, questa volta in modo deciso, la barca esce dall’acqua e man mano che prende velocità il comandante trimma in positivo per guadagnare giri, ci attestiamo sui 28 nodi, la carena è sporca e non consente di toccare la velocità massima, siamo comunque a tutta manetta. Sono sempre a prua sul prendisole, chiedo a Max i consumi e alla sua risposta sbianco, con quello che lui consuma in un ora noi ci facciamo 2 stagioni :)), in un batter d’occhio siamo al largo di Sirmione e delle sue strepitose terme. Molta gente fa il bagno e altrettanta passeggia lungo la ciclabile che costeggia la penisola, contiamo numerose barche che si godono la rada ed attendono il tramonto.  Scattiamo qualche fotografia e prepariamo la barca per il rientro.

Rientriamo per le 19 circa, il tempo di sistemare la barca e alle 21 ci troviamo con altri amici e siamo con le gambe sotto al tavolo, pronti per gustarci una buonissima frittura di pesce!

Ringraziamo l’armatore Massimo e la dolce metà Barbara per la bellissima giornata trascorsa in compagnia navigando nel bellissimo Lago di Garda!!

Buon vento e buone navigazioni

Filippo e Elena

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